
31 Gen Le abitudini alimentari nell’infanzia
Proprio questa mattina, nel mentre che preparavo le mie crepes pre- workout mi sono ricordata di quando mia nonna mi faceva la crema di riso per merenda.
E così ho pensato che, forse – ma dico solo forse- tutto l’ambito familiare da cui provengo hanno fatto in modo che io, nel bene o nel male, sia sempre stata una bambina ed un’adolescente normopeso anche se, onestamente, a dirvela proprio tutta, non mangiavo in modo del tutto “healty” ed anzi… qualche volta in estate mi capitava di mangiare anche 3 gelati al giorno!
Non sono mai stata una grande sportiva, praticavo solo danza, ma nonostante tutte queste cose messe insieme il mio peso non è mai oscillato così tanto nel corso del tempo. Ovvio che il peso cambia nel corso degli anni! Non potrei mai pensare di avere il peso che avevo 10 anni fa ma lo accetto e lo capisco tranquillamente: fa parte del gioco.
Ovviamente la consapevolezza che ho maturato nel mio corso di studi nel campo dell’alimentazione mi ha aiutata molto, per non parlare della palestra che ho iniziato a frequentare nei primi mesi di magistrale. Quest’ultima ha rivoluzionato totalmente la mia composizione corporea ma partivo anche con una genetica abbastanza buona dai (ringrazio i miei genitori per questo xD).
Ma nel mentre in cui bevevo il mio cappuccino di soia ho riflettuto bene: quali sono stati i fattori che realmente hanno modificato il mio metabolismo?
- Sono sempre stata una bambina che mangiava tutto: verdure, pesce, carne, pasta: insomma, finivo sempre tutto quello che avevo nel piatto e non mi schifavo veramente di nulla.
- Mi muovevo: andavo in bici, praticavo danza classica e moderna, improvvisavo balletti e recite, cantavo e non stavo ferma un attimo. Per andare a scuola andavo a piedi e vi assicuro che la strada per ritornare a casa era ripida e tortuosa. Per chi non lo sapesse abito in montagna e con lo zaino era una vera e propria sfacchinata. Ricordo ancora il fiatone ed il sudore sotto il grembiule quando nonna mi toglieva lo zaino dalle spalle davanti al portone di casa. Ah e andavo a scuola a piedi anche alle superiori! Lunghi tragitti che mi potevo risparmiare… ma non prendevo il bus perché amavo ascoltare la musica con le mie cuffiette nel mentre che passeggiavo. La musica: un’altra mia grande passione oltre che la cucina e l’alimentazione. L’ho sempre amata. È sempre stata una costante della mia vita. Lo è ancora oggi.
- Non ho mai tolto nulla dalla mia alimentazione: mamma quando tornava a casa mi lasciava di seguito: primo, secondo, contorno. Poi io aggiungevo un dolcetto, ovvero pane e Nutella: una costante anche lei oltre che la musica.
- Quando andavo a cena da mio nonno paterno mi preparava sempre il “cicio” (per chi non conoscesse il perugino sono i ceci) perché a lui piaceva tanto e ne andava matto.
- Quando andavo a pranzo o a cena dai miei nonni materni, invece, c’era quasi sempre pasta o riso in bianco con burro e olio e del parmigiano sopra. Non mancava mai la verdura. Mi ricordo che mio nonno mi lasciava sempre il pezzo croccante dell’insalata del suo orto perché era una delle cose che amavo di più al mondo. Ancora oggi lo fa. Ancora oggi mi lascia i pomodori dell’orto in una bustina davanti il mio ingresso di casa. Per merenda invece c’era sempre la Melevisione e la frutta con pane, ricotta e miele. Che bei ricordi!
- Mia mamma ha sempre cucinato da Dio. Non potevo mangiare il pane normale avendo scoperto la celiachia a 16 anni (anche in uno stadio molto grave tra l’altro) ma me lo preparava lei senza glutine per mangiarlo con un secondo e la verdura.
- Mangiavo tutti i miei dolcetti, gelati, stuzzichini ecc. senza pensare alle kcal che stavo ingerendo o avendo la fobia di ingrassare. Insomma: se una cosa mi andava me la mangiavo. Se una cosa non mi andava in quel momento semplicemente “la lasciavo per dopo”.
- Non mi ha mai attratta l’idea di andare al McDonald’s. Neanche da piccolina quando non sapevo ancora di essere allergica al glutine. Quando sentivo l’odore di quel cibo chimico mi si chiudeva lo stomaco e mi veniva la nausea. Non lo maledico! Una volta ogni tanto se vi va andateci… i gusti sono personali e vanno rispettati sempre. Forse sarò l’unica al mondo ma non ho MAI assaggiato un panino del MC. Quelli dei ristoranti invece sì. Quelli sono di qualità. Pensiamo anche alla qualità del cibo a volte più che alle kcal e la quantità. Mangiare una volta ogni tanto un bell’hamburger di chianina con ketchup e maionese pieno, farcito ed accompagnato da patatine fritte fa bene al cuore e anche alla mente: ricordatevelo sempre.
- Non ho mai abusato di bevande gassate. La coca- cola e la fanta mi venivano comprate dai miei genitori solo per il mio compleanno o quello di mio fratello.
- I miei non mi hanno mai detto “mangia questo invece di quello “, “non mangiare quella caramella perché è solo una schifezza” oppure “di questi biscotti puoi mangiarne solo 2 perché hanno tot di kcal”. No. Un po’ perché non ne avevo bisogno visto che sono sempre stata una bambina magra ed attiva, un po’ perché mi lasciavano libera di nutrirmi come più volevo e mi pareva ma allo stesso tempo dandomi sempre uno schema alimentare “sano” il più possibile. Ho sempre mangiato ogni pietanza perché hanno capito sin da subito l’importanza di farmi assaggiare tutti i cibi in tavola. Ecco… forse a volte anche sgridandomi se facevo storie a pranzo o a cena ma non sono stati mai sempre troppo permissivi. Ed è un bene. Perché al bambino va fatto assaggiare tutto. Sempre. E se vuole mangiare sempre quelle 4 cose messe in croce non va bene, deve variare e i genitori devono essere i primi a farlo ed avere a loro volta una buona educazione alimentare perché è quello che i figli impareranno: dalle loro azioni e dai loro stessi gesti (e non solo per il cibo e l’alimentazione).